IL GINSENG, LA RADICE DELLA VITA
Il Ginseng è il nome di Panax Ginseng, radice appartenente alla famiglia delle areliacee originarie dell’Asia, Canada e Stati Uniti.
Il nome Panax, dal greco panákeia, è composto da due particelle, pân, che significa tutto e akéomai, che significa curare. Il nome deriva dal fatto che questa preziosa radice possiede molte proprietà che già gli antichi identificavano in proprietà cicatrizzanti, diuretiche, antimicotiche, antiossidanti e antiflogistiche.
Le radici di ginseng contengono una miscela di genosidi e panaxosidi. I genosidi hanno un’azione tonica sul sistema nervoso centrale. Il ginseng è identificato come un elemento adattogeno, cioè un vegetale che modula la sua azione sul corpo in base alle necessità della situazione, calmando o stimolando il sistema nervoso a seconda del bisogno.
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Cresce nella parziale penombra delle foreste del nord della Manciuria, della Corea, della Cina del Nord e Siberia orientale e in Nord America, tipicamente nei climi più freddi. La crescita del ginseng è estremamente lenta: quando a sei o sette anni giunge alla maturità può essere raccolto.
“Un preparato vegetale a base di ginseng può essere utile per migliorare le prestazioni fisiche e mentali, in caso di stanchezza, ipotensione, lievi stati depressivi, quando serve un “tonico” anche per il sistema immunitario. In questi casi si utilizzano estratti standardizzati in principi attivi, quelli utili. La dose consigliata varia in relazione alle caratteristiche del preparato e può oscillare dai 200 mg ad 1 g al giorno di estratto, per un quantitativo medio di ginsenosidi di 20-30 mg in relazione all’effetto ricercato, alla sensibilità del soggetto, e alle eventuali controindicazioni.”
Fabio Firenzuoli responsabile del CERFIT (Centro di ricerca e innovazione in fitoterapia e medicina integrata dell’Azienda ospedaliera universitaria (Careggi di Firenze).